Nostra Signora del Cedro

Parrocchia Nostra Signora del Cedro

Cenni storici

Prima…"Spirito Santo"….

Una cappella, semplice di aspetto, dimessa nella sua architettura, pareti imbiancate di calce, fu l’opera che il barone Andrea Brancati, fuggito da Napoli e ritiratosi nel feudo di Abatemarco, fece costruire sul terreno di Cipollina, oggi S. Maria del Cedro, verso il 1690. Quando i francesi, nel XVIII sec., distrussero il castello Abatemarco, i primi coloni incominciarono a costruire le loro casupole presso quella cappella, dedicata fin dall’inizio allo Spirito Santo. Infatti, in quegli anni, era molto sentito il culto allo Spirito Santo, già diffuso tra il XVI e XVII secolo sia a Maierà che a Diamante. image Furono questi primi coloni che, in seguito, ingrandirono con il loro lento, ma continuo sforzo quella piccola cappella costruita dal Brancati. Ma solo all’inizio di questo secolo, negli anni ’20, il parroco Don Francesco Tundis intraprese con alcuni collaboratori l’ardua iniziativa di ampliare la Chiesa Parrocchiale. Ma nonostante il coraggioso impegno i lavori si arenarono rapidamente sia per mancanza di fondi, sia per i debiti contratti, in quell’epoca di estrema miseria. Privo di ogni mezzo e con una situazione parrocchiale economicamente debitoria, fu il successore Mons. Francesco Gatto che nel 1940 si mise a lavorare, senza sosta, perché il Signore avesse finalmente un tempio più degno. La comunità parrocchiale era cosciente dei problemi per la ricostruzione della Chiesa, ma era anche decisa a risolverli con sacrifici. Dopo il duro lavoro dei campi, uomini e giovani, a tarda sera, si portavano nelle grotte renarie a cavare la sabbia e la domenica, tutti insieme, bambini, giovani, uomini e donne, si organizzava il trasporto dalle cave alla Chiesa. Così fu possibile ampliare la Chiesa, pronta ai lavori di decorazione, e costruire le aule di catechismo adiacenti. Nell'arco di 10 anni di lavoro (1939-1949), di preoccupazioni, di attività febbrile, di travagli e di ansie, il tempio era completato in tutte le sue parti: volta rifatta, altari restaurati, pavimento di marmo, pergamo, cantoria ricostruita, pareti adorne di decorazioni e figure, opera del prof. Nicola Pignataro, facciata nitida, gradinata di pietra finemente lavorata, porta centrale realizzata con legno massiccio, l’organo rimesso a nuovo: un piccolo monumento, ricco di arte e di bellezza... stupendo a vedersi! Sulla volta centrale dipinti tre grandi quadri: lo sposalizio della Madonna, il beato transito di S. Giuseppe, la fuga in Egitto; agli angoli: i quattro Evangelisti; verso il centro: S. Pietro e S. Paolo; sul cornicione sei grandi quadri: la tempesta sedata, la cena, la moltiplicazione dei pani, “la messis quidam multa”, la consegna delle chiavi a Pietro, Gesù tra i fanciulli; sulla cantoria: Gesù scaccia i profanatori del tempio e sulle pareti: le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Nella calotta sfolgorante di luce: la Gloria dello Spirito Santo. La Chiesa è ormai pronta e il 27 settembre del 1949, Mons. Raffaele Barbieri, Vescovo di Cassano Jonio, tra la gioia e la commozione della popolazione, diede inizio allo svolgimento delle Sacre funzioni per la Consacrazione del Tempio completamente restaurato. La chiesa dello Spirito Santo da allora, e per quasi quarant’anni, chiamò ogni giorno i fedeli di Santa Maria a raccogliersi per elevare insieme al lode al Signore, fino al 7 giugno del 1986, quando il titolo della Parrocchia fu trasferito alla nuova chiesa.

...poi "Nostra Signora del Cedro"

Negli anni '70 lo sviluppo dell'edilizia, lungo la fascia tirrenica, era ormai galoppante e Santa Maria del Cedro non si sottraeva a questo fenomeno. Fu così che il Parroco Mons. Francesco Gatto cominciò a pensare alla costruzione di una nuova chiesa. Una chiesa più spaziosa, più centrale, più moderna, proiettata nel futuro, anche perché quella esistente, bella sì, ma ormai piccola, non corrispondeva più alle esigenze di questi nostri tempi. Costruita la scuola materna: "Nostra Signora di Fatima", il resto del terreno acquistato restò disponibile per la costruzione della nuova Chiesa. Il progetto fu affidato all'Ing. Alfredo Vitelli e il 20 luglio del 1973 viene posta la prima pietra, benedetta da S.E. Mons. Domenico Vacchiano, vescovo di Cassano Jonio. Terminati i lavori, il 7 novembre 1986 fu proclamato Parrocchia «dal Vescovo Diocesano», Mons. D. Augusto Lauro, vescovo della Diocesi di S.Marco Argentano-Scalea,trasferendo il titolo dalla Chiesa dello Spirito Santo. Il 27 giugno 1987 il Sacro Tempio fu consacrato e dedicato alla Madonna sotto il titolo: «NOSTRA SIGNORA DEL CEDRO» da Sua Em.za Antonio Card. Innocenti. image All’interno della Chiesa, dietro l’altare, si può ammirare il grande mosaico della Sacra Icona: «Nostra Signora del Cedro». Alta m. 7,30 e larga 2,40, rappresenta un'immagine stupenda: la Madonna con il Bambino Gesù, che stringe tra le manine un cedro, frutto pregiato della nostra terra. Con l'affettuosità, la tenerezza e la dolcezza della Mamma, esprime la maestà della Regina. E' opera dell'artista P. Angelico Zarlenga, domenicano il quale ha saputo cogliere in sintesi geniale e con il cuore dell'artista i sentimenti di questa nostra gente, l'ambiente agricolo di questa cittadina, i prodotti pregiati di questa terra. P. Angelico Zarlenga non solo ha il merito di aver realizzato una delle sue più belle opere, ma anche quello di aver saputo provvedere ad un solido finanziamento, erogato generosamente dalla famiglia Carmela e Fernando Bernardi, americani. Ad arricchire e completare la struttura contribuiscono altri elementi unici e di grande bellezza: l'altare ed il tabernacolo, ricavati da una grossa radice di ulivo offerta dalla famiglia Durante Biagio e Miraglia Assunta e lavorati da Suor Agar Loche; 16 pannelli in mosaico della Via Crucis, che iniziano con il memoriale della Cena del Signore e culminano nell'incontro del Risorto con Maria Maddalena; il mosaico della facciata di circa 18 mq., che rappresenta la Madre di Dio; e infine le grandi Vetrate policrome astratte. Il 26 giugno 1988 dallo stesso Cardinale Innocenti, la Sacra Icona della Madonna è stata cinta da un diadema d'oro, pregiata opera dell'orafo Gerardo Sacco. Questo Tempio, così completato, è veramente meraviglioso: un gioiello d'arte. E in questo tempio, oggi, la comunità parrocchiale di “Nostra Signora del Cedro” prega e loda il Signore. In effetti, la parrocchia non ha una grande storia. Sorge col nascere della stessa comunità civile alla fine del XVII, ma in compenso può vantare una grande e ininterrotta tradizione religiosa, alimentata ardentemente dai Parroci che in questi tre secoli hanno lavorato instancabilmente in questa vigna.